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Chiara Brenca

Chiara Brenca Architect

Architect

Raccontaci un po' di te:
Quali sono le tue passioni nella vita e chi sei professionalmente?

Mi appassiona la bellezza in tutte le sue forme, dai dettagli della natura ai volumi architettonici che raccontano una storia. Amo creare ambienti che non siano solo funzionali, ma che trasmettano emozioni e ispirino chi li vive. Dal punto di vista professionale, sono una interior designer con uno stile minimalista e leggero, capace però di lasciare un segno distintivo. Ogni progetto nasce dall'ascolto profondo del cliente e dalla valorizzazione dello spazio, con l’obiettivo di realizzare interni su misura, unici e senza tempo, che superano le aspettative e l’immaginazione del cliente stesso.

Che cosa significa per te il colore e come lo utilizzavi prima di scoprire il metodo RAH?

Il colore è sempre stato fondamentale in ogni progetto di interior design, soprattutto per il suo potere di trasformare gli spazi. Prima di conoscere il metodo RAH, utilizzavo il colore come un elemento chiave per esprimere la mia visione creativa, scegliendolo in base al contesto, alla luce e alla mia sensibilità estetica. Ogni sfumatura era pensata per valorizzare gli ambienti e dialogare con i materiali, con l'obiettivo di creare armonia e profondità. Tuttavia, l’approccio era spesso legato al mio punto di vista personale, senza esplorare appieno le connessioni emotive dei clienti con il colore.

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"Il metodo RAH mi ha permesso di accelerare alcune fasi del processo creativo, rendendolo più strutturato ed efficiente."

Quale valore intendi offrire ai tuoi clienti attraverso il tuo lavoro?

Attraverso il mio lavoro cerco di offrire ai clienti molto più di un semplice spazio ben progettato: il mio obiettivo è creare spazi che trasmettano emozioni oltre a rispecchiare profondamente l’identità di chi li vivrà. Credo che ogni progetto debba essere unico e autentico, ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali e dei colori alla gestione della luce, è pensato per suscitare un senso di armonia e benessere, trasformando ogni spazio in un luogo che non solo si vive, ma si sente come proprio.

Infine, i tuoi pensieri personali: quali speranze hai per il futuro del tuo campo?

Mi auguro che il nostro settore possa evolversi mantenendo viva la sua capacità di innovare e ispirare, creando luoghi che non siano solo esteticamente belli, ma che migliorino davvero la vita delle persone. Che ogni progetto possa essere un'opportunità per raccontare storie uniche, coltivare la creatività e lasciare un impatto positivo, sia per chi li vive sia per il mondo che ci circonda.

In che modo il metodo RAH ha trasformato il tuo approccio al design?

Il metodo RAH ha trasformato il mio approccio alla progettazione degli spazi insegnandomi a mettere al centro le emozioni e le sensazioni dei miei clienti nel processo di scelta dei colori. Prima seguivo principalmente il mio istinto e la mia sensibilità estetica, ma grazie a questo metodo ho imparato a interpretare i desideri e le esperienze personali di chi vivrà gli spazi, rendendo i progetti ancora più autentici e significativi. Inoltre, il metodo RAH mi ha permesso di velocizzare alcune fasi del processo creativo, rendendolo più strutturato ed efficace, senza mai perdere la componente emotiva e artistica che rende ogni progetto unico.

Quale valore intendi offrire ai tuoi clienti attraverso il tuo lavoro?

Attraverso il mio lavoro cerco di offrire ai clienti molto più di un semplice spazio ben progettato: il mio obiettivo è creare spazi che trasmettano emozioni oltre a rispecchiare profondamente l’identità di chi li vivrà. Credo che ogni progetto debba essere unico e autentico, ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali e dei colori alla gestione della luce, è pensato per suscitare un senso di armonia e benessere, trasformando ogni spazio in un luogo che non solo si vive, ma si sente come proprio.

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